http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?17768
Quando le Banche sbagliano chiedendo più di quanto
dovrebbero o commettendo errori contrattuali a loro vantaggio, come tutelarsi?
Come difendersi?
Con la Legge 108 del 7 marzo 1996 il Parlamento promulga una
normativa per la rilevazione dell’ usura applicata dagli operatori finanziari
modificando l’articolo 644 del Codice Penale.
“Si ha usura quando il corrispettivo di una prestazione in
denaro consistente nella richiesta di interessi, spese e commissioni
costituisce un costo totale finanziario estremamente esoso in relazione alla
categoria della prestazione, all’entità della prestazione ed alle dinamiche
finanziarie del mercato”.
Art. 1 comma 1, L. 108/96
“… per la determinazione del tasso di interesse usurario si tiene conto
delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse
quelle per imposte e tasse, collegate alla erogazione del reddito.”
Pertanto quando il TAEG è superiore al tasso soglia (TEGM )
esiste usura.
Inoltre il comma 3
dell’art. 644 del Codice Penale: se il TAEG è superiore di una volta e mezza
del TEGM gli interessi sono sempre considerati usurai, aggravando notevolmente
la posizione dell’ Istituto di credito che li ha applicati.
Oltre alla reclusione
da uno a sei anni ed una multa da €
3.098,74 ad € 15.493,71 l’ art. 1 della
Legge 108/96: “Le pene per i fatti di
cui al primo e secondo comma sono aumentate da un terzo alla metà
-se il colpevole ha agito nell’esercizio di una attività
professionale, bancaria o di intermediazione finanziaria mobiliare
-se il colpevole ha richiesto in garanzia partecipazioni o
quote societarie o aziendali o proprietà immobiliari
-se il reato è commesso in danno di chi si trova in stato di
bisogno
-se il reato è commesso in danno di chi svolge attività
imprenditoriale, professionale o artigianale
Se ritenete di essere vittime di usura bancaria possiamo
effettuare gratuitamente una preanalisi dagli estratti conti scalari in Vostro
possesso.
Se dalla perizia
verrà riscontrata usura potete decidere se proseguire o tralasciare.
Se deciderete di
proseguire e richiedere pertanto i danni patiti
possiamo predisporre l’idonea
perizia econometria dove viene esattamente quantificata e certificata
l’usura per l’ottenimento del giusto risarcimento.
Oltre alla redazione della perizia predisponiamo:
-La Denuncia Querela da presentare alla Procura della
Repubblica presso il Tribunale.
-La domanda di concessione di un mutuo decennale senza
interessi ai sensi dell’art. 14 della Legge 108/96.
-La domanda di sospensione per trecento giorno dei termini
previsti dall'articolo 20 della n. 44 del 23 febbraio 1999.
-La richiesta di comunicazione ex-art. 335 co. 3 c.p.p. in
merito al procedimento penale da presentare alla Procura della Repubblica
presso il Tribunale.
Come fa formula del TEG aggira la legge antiusura
L’art. 644c.p. sancisce che ”per la determinazione del tasso
di interesse usurario si deve tener conto delle commissioni, delle
remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e
tasse, collegate alla erogazione del credito”. La formula corretta da
utilizzare per tale verifica è quella del TAEG, così previsto dalla legge
108/96 e come riconfermato dalla sentenza della Suprema Corte di Cassazione
Penale n. 12029/10 del 19/2/2010 . Per una corretta valutazione del problema,
bisogna far riferimento a quanto disposto dal legislatore con la legge 108/96,
nata per ridurre l’elevato costo degli interessi bancari che avevano raggiunto
negli anni “90” tassi improponibili, con percentuali nominali di oltre il 25%.
Per contenere tale fenomeno, il legislatore decise che doveva essere stabilito
un tasso soglia oltre il quale le banche non potevano andare, tenuto conto di
tutti i costi che il cliente doveva sostenere per l’utilizzo del credito.
Vennero allora stabiliti dei criteri per la determinazione del tasso soglia,
utilizzando come parametro il tasso medio applicato dai principali istituti
bancari, aumentato del 50%, escludendo dal calcolo la cms. Tale decisione era
determinata dal fatto che le banche applicavano le commissioni in maniera diversa,
sia nella percentuale che nel metodo di calcolo (alcune le applicavano sugli
utilizzi, altre sulle eccedenze di utilizzo, altre sulle somme non utilizzate e
quasi esclusivamente sui conti correnti ordinari, mai sui conti anticipi). Si
consentì alle banche di applicare dei tassi massimi pari al tasso medio
rilevato dagli istituti di credito, maggiorato del 50%, per comprendere i
maggiori oneri quali spese e commissioni che si pensava non potessero mai
eccedere questa cospicua percentuale. A tal proposito, bisogna ricordare che
l’Italia fu uno dei pochi paesi della comunità europea che stabilì il tasso
soglia usurario maggiorando il tasso medio applicato dagli Istituti di Credito
del 50% - gli altri paesi si basarono su percentuali più basse che non eccedevano
il 30%. Dopo l’entrata in vigore della legge le Banche furono costrette ad
allinearsi alle nuove norme. Ma sfruttando la disposizione che prevedeva che le
CMS andassero rilevate a parte, perché escluse dal calcolo del TEG, travisando
la legge e la volontà del legislatore, cominciarono ad innalzarle, facendo
raggiungere alle stesse percentuali elevatissime, anche oltre il 3% trimestrale
(contro una media dello 0,125% degli anni 90), calcolate sulla punta di massimo
scoperto applicandole a tutti i conti, anche a quelli privi di affidamento e
persino ai conti anticipi, che sino all’entrata in vigore della legge, per loro
natura, non erano stati mai gravati da tali commissione. L’intento del
legislatore era uno ed uno solo, contenere il costo del denaro, senza dare ad
alcuno la possibilità di sforare i tassi soglia aggirando la disposizione di
legge con spese e commissioni accessorie. La Banca d’Italia, indicò alle banche
la formula TEG per verificare l'usurarietà delle condizioni applicate, che di
finanziario non ha proprio nulla e che tra
l’altro è frutto della somma di due addendi non omogenei. INTERESSI x
36.500 ONERI x 100 TEG = -------------------------------------- +
------------------------ NUMERI DEBITORI ACCORDATO Il primo addendo della
formula, tiene conto degli interessi pagati e del fattore tempo (quindi è una
formula finanziaria). Il secondo addendo (formula non contemplata in alcun
testo di matematica finanziaria), ricava un dato percentuale rapportando gli
oneri sostenuti dal cliente al fido accordato, senza tenere conto del fattore
tempo, che nelle formule finanziarie è un dato essenziale. Ma l’utilizzo della
predetta formula per verificare l’usurarietà dei tassi ed il superamento del
tasso soglia oltre che a non rispondere alla norma ed alla volontà del
legislatore, produce dei risultati inattendibili. Per spiegare meglio il
concetto, mi permetto di fare un piccolo esempio. Prendiamo il caso di un
cliente che ha un conto affidato per 200.000,00
euro, per lo stesso è stato convenuto un tasso convenzionale passivo del
12% contro un tasso soglia di periodo del 14%. Ipotizziamo che nel corso del
trimestre il cliente abbia utilizzato la scopertura mediamente per € 20.000,00
e che gli siano stati addebitati: € 598,35 per interessi su 1.820.000 numeri, €
180,00 di spese imputabili ad oneri € 1.800,00 pari all’1,20% ed una
commissione di massimo scoperto su una punta di scoperto di € 150.000,00
verificatasi soltanto per un giorno, con un tasso soglia per le cms di pari
entità. Questo cliente avrebbe pagato un totale competenze pari ad € 2.578,35.
Secondo il calcolo del TEG il tasso applicato al cliente sarebbe stato il
seguente: 598,35 x 36500 180,00 x 100 TEG = -------------------------------- +
------------------------ = 11,9998% + 0,09% = 12,0898% 1.820.000 200.000,00
Secondo il calcolo previsto dalla legge 108/96 e dall’art. 644c.p. il TAEG
sarebbe stato il seguente: (598,35 + 180,00 + 1.800,00) x 36500 2.578,35 x
36500 TAEG = ------------------------------------------------------ =
-------------------------------- = 51,7086% 820.000 1.820.000 Ora a prescindere
dalle formule, certamente non occorre avere una preparazione finanziaria per
capire che contro un interesse del 12% dichiarato, pari ad € 598,35, la Banca
ha percepito attraverso ulteriore “oneri” € 1.980,00, per un totale di €
2.578,35, che hanno determinano l’applicazione di un tasso effettivo di quasi
quattro volte alto di quello concordato.
Così facendo, potremmo arrivare all’assurdo che una Banca che applica il
tasso del 14,10%, senza cms e spese, supera il tasso soglia ed è passibile di
sanzioni, mentre la Banca dell’esempio, che fa pagare al cliente per la stessa
facilitazione € 2.578,35, e quindi un TAEG del 51,7086% non è soggetta ad
alcuna censura perché ha applicato tassi entro soglia,molto comodo
* Il tasso soglia usura, si ottiene aumentando del 50% il
tasso effettivo globale medio (TEGM) relativo.