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martedì 7 dicembre 2010

PREVISIONI FIANANZIARIE 2011



La situazione economica-finanziaria è pittosto seria, ci troviamo di fronte ad un mercato con grandi incertezze e ad elevato rischio defaul.
Le manovre politiche dei diversi Stati hanno carattere eccezionale ed i politici non hanno il coraggio di intraprendere una via più severa e strutturale che a mio parere dovrebbe essere Comune. Se la Globalizzazione realizzata non ha rispettato il carattere della gradualità, causando questa situazione l'antitodo a questo disastro non può dipendere dalle decisioni di uno Stato ma dalla coesione di tutti.
Possiamo stimare, che l’economia mondiale ha il 25% di possibilità di scivolare in una nuova fase di recessione, mentre c’è una probabilità del 15% che la crescita economica possa sorprendere in positivo. Il processo di deleveraging e i divari di produzione potrebbero rimanere ancora in primo piano nelle economie sviluppate, creando uno scenario di deflazione e bassa crescita nominale.
Nell’attuale contesto di incertezza è evidente la necessità di un'asset allocation più dinamica e flessibile, investimenti di breve periodo, mantenere una certa liquidità, da non trascurare i beni rifugio come i beni di lusso e i titoli di Stato soprattutto tedeschi per una tutela del capitale.
È essenziale comprendere che i cambiamenti strutturali o temporanei nei fondamentali macroeconomici e di mercato non sempre sono colti dai segnali “di sistema”: l’abilità e l’esperienza del gestore giocano un ruolo chiave in tal senso. Inoltre è importante assicurare il controllo del rischio a tutti i livelli del processo di investimento. Molto semplicemente, è meglio sovrastimare il rischio piuttosto che sottostimarlo.
Lo scenario è complesso e la stabilità politica è molto importante, spero che i signori della politica la smettano di litigare perchè di questo passo non vi sarà nessun potere da contendersi, ma solo responsabilità di crisi cronica del paese da scaricarsi a vicenda.

mercoledì 1 dicembre 2010

BANCA DEL MEZZOGIORNO



Poste e Bcc formalizzeranno a Unicredit l'offerta di acquisto sul Mediocredito Centrale per dare corpo al progetto e dare un'anima operativa al futuro istituto.
La tempistica è stata data, secondo le indiscrezioni raccolte, dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti al tavolo sul Sud a Palazzo Chigi.
Nasce così la Banca del Mezzogiorno, strumento indispensabile per uno sviluppo produttivo per il Sud.
L'obiettivo è quello, di "sviluppare il credito" per favorire la nascita e l'espansione delle piccole e medie imprese del Meridione.
In sostanza, viene precisato, si tratterà di "una banca di garanzia" e di un operatore di primo piano "nell'ambito della gestione di strumenti di agevolazione, a carattere sia nazionale sia sovranazionale".
Il Piano nazionale del governo prevede inoltre "la nascita di un grande Fondo Jeremie Mezzogiorno (Joint European Resources for Micro to Medium Enterprise) che utilizzi i fondi strutturali europei".

La struttura dovrà operare per almeno 5 anni, senza sportelli propri per il pubblico, ovvero come struttura finanziaria di secondo livello agevolando la Raccolta a medio-lungo termine, senza la presunzione di risolvere i problemi tipici del Mezzogiorno e le sue inefficienze.
La quota simbolica dello Stato sarà comunque dismessa entro 5 anni.
Tra i possibili servizi si prevede che la Banca potrà essere "di garanzia" per i clienti delle banche socie, potrà fare consulenze a queste e alle Pmi.

Si realizzerà una valutazione del merito per finanziare progetti imprenditoriali innovativi e a medio-lungo termine. Si prevede la possibilità dell'emissione di titoli per finanziare progetti infrastrutturali.
La 'rete' sulla quale potrà contare la Banca del Mezzogiorno (oltre a 'punti' dedicati negli uffici di Poste Italiane) saranno molti e coincideranno inizialmente con le 111 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali presenti nel Mezzogiorno: cioé 620 sportelli con una raccolta diretta di 15,7 miliardi.

Il progetto ha quindi tutte le caratteristiche per poter funzionare, noi meridionali siamo in attesa che i risultati siano coincidenti con le aspettative.