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martedì 26 ottobre 2010

COME REALIZZARE UN' IDEA D'IMPRESA




Per poter valutare la propria idea d'impresa e individuare la legge più adatta per cui chiedere un finanziamento pubblico, bisogna aver chiare diverse cose :
1) UBICAZIONE DEL PROGETTO.  Vi sono infatti diversi tipi di agevolazione (Regionali, Nazionali o Europee). Attualmente le regioni pubblicano diversi bandi per lo sviluppo del proprio territorio dal Nord al Sud.
2) UN PIANO D'IMPRESA DETTAGLIATO. E' importante capire come la propria idea d'impresa si può realizzare o meglio che grado di fattibilità ha.
3) ANALIZZARE E DESCRIVERE L'IDEA ATTRAVERSO L'ESAME DEI PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA. Ovvero indicare la possibilità di realizzare l'idea attraverso gli ostacoli che si possono incontrare lungo il cammino della realizzazione, e quali armi si posseggono per fronteggiare le situazioni difficili. 
4) IL VALORE COMPLESSIVO DELL'INVESTIMENTO. Avere un'idea precisa dell'ammontare disponibile e di quello non disponibile per cui è necessario un finanziamento. Analisi dei diversi modi in cui è possibile realizzare l'imprsa considerando le diverse risorse finanziarie disponibili, a volte è meglio ridimensionare il proprio investimento per evitare un'eccessivo ed inutile indebitamento che comprometterebbe il futuro imprenditoriale.
5) QUALE TIPOLOGIA DI INVESTIMENTO SI REALIZZERA'. Nuova attività, Ristrutturazione, Ampliamento, Ammodernamento, Avvio di un nuovo processo produttivo ovvero Divesificazione aziendale sia di prodotto che di servizio....
6) IL SOGGETTO CHE REALIZZA L'IMPRESA. Se il progetto appartiene ad  un privato o ad un'imprenditore , ad una donna, ad un ragazzo, ad un ente pubblico, ad una società...(perchè i finanziamenti si riferiscono ad una particolare  o a più categorie di soggetti beneficiari).
7) CAPACITA' FINANZIARIA PROPRIA.

QUESTI SONO ELEMENTI INDISPENSABILI PER ESAMINARE CORRETTAMENTE UN'IDEA D'IMPRESA E FINANZIARLA NEL MODO PIU' CONVENINTE POSSIBILE.

giovedì 21 ottobre 2010

ACCESSO AL CREDITO PMI

 


Più semplice l'accesso al credito per le piccole e medie imprese con le garanzie dei Consorzi Fidi e le Cooperative di garanzia.
La Regione Puglia ha messo a disposizione del sistema dei Consorzi di Garanzia 50 milioni di euro destinati ad agevolare le piccole e medie Imprese pugliesi rendendo più semplice l'ottenimento di finanziamenti da parte degli istituti bancari.

Da oggi le piccole e medie imprese hanno a loro disposizione anche le garanzie attivate grazie all'Avviso a favore di Cooperative di Garanzia e Consorzi Fidi per la dotazione di fondi rischi. Si tratta di 50milioni di euro capaci di mobilitare prestiti per 1miliardo.
Sono otto le Cooperative e i Consorzi Fidi destinatari delle risorse:
  • Co.Fidi Puglia
  • L'artigiana Cooperativa artigiana di Garanzia di Lecce
  • la Cooperativa artigiana di Garanzia di Bari
  • Artigianfidi Società cooperativa
  • Società di Garanzia fra Commercianti
  • CNA Cooperativa artigiana di Garanzia di Credito
  • Fidindustria Puglia
  • Cofidi Commercianti di Capitanata Società cooperativa
e coinvolgono 33.402 imprese aderenti.

Le aziende interessate dovranno inoltrare la richiesta direttamente alle Cooperative di Garanzia e ai Consorzi Fidi che attraverso la procedura on line attivata dal portale www.sistema.puglia.it, generano il modulo della domanda e verificano, grazie al sistema, che il tetto massimo consentito dall'incentivo non sia superato. Se la richiesta è ritenuta ammissibile, viene inoltrata alle banche che aprono l'istruttoria. Dopo la concessione del prestito il Confidi attiva la garanzia che può coprire fino all'80% dell'investimento che a sua volta non può superare il milione e mezzo di euro.

Grazie all'avvio di questo bando le imprese piccole e piccolissime potranno accedere più facilmente sia al Titolo II che all'avviso Start up perché la concessione di garanzie da parte dei Confidi aprirà le porte del credito anche ai soggetti economicamente più deboli.

Così la Regione ha integrato l'architettura della manovra anticrisi rendendo disponibile ogni strumento di agevolazione per le aziende più piccole che oggi rappresentano più del 99% del totale delle imprese. -
   

Data Pubblicazione sul portale: 19 Marzo 2010
Fonte: Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l'Innovazione
Aree Tematiche: Area Politiche per lo Sviluppo
Redazione: Redazione Sistema Puglia
 

giovedì 14 ottobre 2010

AUTOIMPRENDITORIALITA' TIT.I



Il D.Lgs. 185/200 Tit. I, noto con il nome di “Autoimprenditorialità”, è la misura gestita da Invitalia per sostenere la creazione di nuove imprese in cui giovani, residenti nei territori agevolati e con età compresa tra 18 e 35 anni, detengono la maggioranza numerica e di capitali.
Anche la sede legale, operativa ed amministrativa, deve essere ubicata in uno dei comuni agevolabili previsti dall’attuale normativa.
E’ una misura che ha un grande appeal tra quelle disponibili, una dotazione finanziaria molto interessante che può arrivare a coprire quasi il 100% del programma di investimento e le domande si possono presentare sempre.
I progetti d’impresa possono riguardare le seg
B. Capo II - Fornitura di servizi nei settori della fruizione dei beni culturali, del turismo, della manutenzioni di opere civili e industriali, della tutela ambientale, dell’innovazione tecnologica, dell’agricoltura e della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agroindustriali.
Investimenti previsti non superiori a € 516.000
C. Capo IV – Produzione di beni in agricoltura, industria e artigianato e fornitura di servizi a favore delle imprese realizzate da Cooperative sociali di tipo b).
Investimenti previsti non superiori a € 516.000
Le agevolazioni finanziarie previste riguardano:
  • gli investimenti (contributo a fondo perduto e mutuo agevolato)
  • le spese di gestione (contributo a fondo perduto)
  • la formazione (contributo a fondo perduto)
Per accedere alle agevolazioni occorre presentare apposita domanda e allegare il piano d’impresa (business-plan) che descriva la validità tecnica, economica e finanziaria dell’iniziativa, con particolare riguardo alla redditività, alle prospettive di mercato e alla copertura dei fabbisogni finanziari.

TRATTO DAL SITO http://www.aiutidistato.it/

martedì 12 ottobre 2010

CONTO CORRENTE AZIENDALE



Il conto corrente aziendale è nato per favorire l'attività delle imprese, infatti presenta diversi vantaggi come quello, offerto da molte banche, dei pagamenti online sicuri nel proprio sito.

A fronte delle diverse opportunità offerte, vi sono alti costi di gestione e apertura. Contrariamente a quanto accade per i privati.
Grazie al decreto Bersani in più tutti le aziende e gli esercizi commerciali sono obbligati a registrare spese ed entrate nel proprio conto aziendale, e non possono assolutamente utilizzare quelli personali.

Molto spesso un altro vantaggio di un conto corrente aziendale è quello di poter contrattare su tassi di interesse e spese. Rispetto a un individuo infatti le aziende hanno più potere e possono dunque decidere di dialogare con la banca per stabilire i parametri specifici.

Ovviamente le capacità di contrattazione possono essere aumentate o diminuite, e l'entità della questione può essere decisa dalle dimensioni della azienda, ovvero dalle movimentazioni che l'attività genera.
Alcune banche offrono addirittura opzioni diverse a seconda della grandezza dell'azienda, accludendone vantaggi e possibilità differenti.

Infine ricordiamo che accessori come carte di credito individuali e tipicizzate sono spesso offerte, oltre a un sistema personalizzato di utilities e tools per il proprio bilancio aziendale.
Inoltre esse possono venire assicurate per frodi telematiche, oltre che informate automaticamente e gratuitamente delle proprie spese sia mensilmente che di semestre in semestre, in maniera tale da poter tenere un perenne registro di entrate e uscite.

martedì 5 ottobre 2010

LE DIVERSE TIPOLOGIE DI AGEVOALZIONE



Vi sono diverse tipologie di agevolazione che spesso costituiscono un aiuto concreto all'attività dell'impresa:
Il contributo più ambito è IL CONTRIBUTO A FONDO PEDUTO: è  legato ad investimenti in beni strumentali materiali ed immateriali e viene di norma calcolato in riferimento ad una precisa percentuale sulle spese ammissibili. Assume la denominazione di conto impianti o conto capitale a seconda delle modalità di tassazione.
Il contributo in conto capitale può essere considerato un apporto di risorse finanziarie tendenti ad incrementare la capacità produttiva del beneficiario. Il contributo in conto impianti agevola il beneficiario ad aquistare beni strumentali ammortizzabili.

Il contributo in conto interessi riguarda la richiesta di agevolazione sull'interesse calcolato dall'istituto finanziatore, in riferimento ad un finanziamento a medio-lungo termine.

Il contributo in conto canoni abbatte il costo dei canoni leasing del soggetto beneficiario.

Il contributo in conto esercizio sono contributi che a seguito di un determinato progetto agevolano le spese di gestione del beneficiario.

Bonus Fiscale dà la possibilità di monetizzare il contributo in sede di pagamento delle imposte, qundi viene erogato come detrazione sull'importo dovuto in sede di presentazione del modulo F24.

Credito d'imposta in seguito alla concessione di un'agevolazione si può creare un credito d'imposta che può essere fruito solo in sede di dichiarazione dei redditi.

Finanziamento a tasso agevolato: vi è la tipologia del finanziamento composto in parte da fondi bancari a tassi di convezione e in parte da fondi pubblici a tasso agevolato. Il tasso finale risulta la media dei tassi.
In alcuni casi l'agevolazione può prevedere solo fondi pubblici agevolati o solo fondi bancari agevolati, in questo caso il contributo si trasforma in contributo in conto interessi.

Concessione di garazia viene concessa garanzia ad un costo inferiore a quello di mercato, per sostenere programmi di investimento.